Il deserto dei Tartari by Dino BuzzatiMy rating: 5 of 5 stars
Di Buzzati ho apprezzato molto i racconti e finalmente ho trovato il coraggio di affrontare la sua opera più celebre, senza rimanerne delusa, anzi.
Io me lo immagino la notte, nella redazione del Corriere, che guarda i colleghi ingabbiati da anni nello stesso ruolo e inizia a pensare a un romanzo che parli proprio dell’incapacità di vivere il presente in attesa di un futuro che non arriverà mai. Temeva anche lui di finire così.
Il fatto che sia stato scritto nel 1940, poi, è ancora più eclatante.
Con parole semplici Buzzati è capace di trasmettere angoscia, inquietudine, senso di inadeguatezza, ma anche una comoda apatia. Dice tutto, pur raccontando nulla di eclatante. Non si è mai sereni quando si affrontano i suoi libri.
Drogo lo stiamo stati un po’ tutti, prima o poi, ma abbiamo anche avuto a che fare anche con gli altri personaggi nel corso della nostra vita. Le sue storie distopiche sono tra le più realistiche che io abbia mai letto. L’universalità della condizione narrata rende Il deserto dei Tartari un classico davvero intramontabile perché sempreverde.
La nuova edizione Mondadori è impreziosita da materiale inedito legato alla realizzazione del film, con gli scritti autografi dello stesso Buzzati, ma anche a finali diversi immaginati prima di decidere quello definitivo. Il libro l’ho in ebook e purtroppo quest’ultima parte mi è risultata più ostica da leggere.
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