La fine di tutto – Katie Mack

La fine di tutto: I cinque modi in cui l'universo può finireLa fine di tutto: I cinque modi in cui l’universo può finire by Katie Mack
My rating: 4 of 5 stars

Sappiamo come finirà la Terra, ma come finirà l’Universo?

È una domanda enorme per la mia piccola mente, che la associa alla filosofia speculativa. In realtà ci sono dei fisici (astrofisici) specializzati in cosmologia che stanno cercando davvero di capire come potrebbe succedere grazie all’esperienza dell’osservazione del cielo (che ci ha fatto capire che l’universo è in espansione), ad alcune teorie diventate capisaldi della fisica (relatività generale eccetera), alle ultime prove empiriche nel campo della fisica delle particelle (la scoperta del bosone di Higgs).

Katie Mack è una di questi e dopo una rapida infarinatura sull’origine dell’universo, ci presenta cinque ipotesi:
1 – Il big crunch (la gravità a un certo punto farà invertire l’espansione dell’Universo)
2 – La morte termica (che non è morte per calore, ma per dissolvenza quando ogni cosa sarà troppo distante dalle altre a causa dell’entropia)
3 – ll big rip (un bello strappo con un ruolo importante dell’energia oscura)
4- Il decadimento del vuoto (ossia la caduta dal vuoto attuale verso il vuoto vero)
5 – Il rimbalzo (una sorta di contrazione verso una specie di nuovo Big Bang per poi ripartire).

La numero 4, a quanto spiegato, potrebbe accadere in qualsiasi momento, ma non ce ne accorgeremmo neanche.

È un titolo facile da leggere? Sì e no. Io ho una scarsissima preparazione scientifica ma me lo sono comunque goduto senza soffermarmi troppo su ciò che non riuscivo a capire appieno.

Il libro è scritto bene, scorre per quanto possibile, ci sono anche delle battute che fanno sorridere. È chiaro che non vola via come un romanzo.

Ne sono uscita arricchita e ammirata dal fatto che comunque potrebbe esserci un tipo di fisica che ancora non abbiamo scoperto e che potrebbe mettere tutto in discussione e dal fatto che per capire l’infinitamente grande occorre conoscere l’infinitamente piccolo.

Nei prossimi anni l’evoluzione tecnologica dei telescopi potrebbe comunque aiutare a elaborare teorie più precise. L’ultimo capitolo è quello più filosofico di tutti con la riflessione che nulla potrebbe sopravvivere alla fine dell’universo.

Su Amazon avevo trovato recensioni contrastanti perché nella prima edizione, credo, non si vedevano i grafici previsti. In quella in mio possesso invece era tutto a posto.


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