La casa dei silenzi – Donato Carrisi

La casa dei silenziLa casa dei silenzi by Donato Carrisi
My rating: 3 of 5 stars

2.5 stelle
Carrisi ha il problema che non riesce (o forse non può) chiudere una saga.
L’altro problema (mio) è che la componente sovrannaturale sembra crescere di opera in opera e questo non mi piace.
Ultimo: l’evoluzione di Carrisi verso qualcosa che non è il thriller non so ancora giudicarla in modo distaccato.
Apprezzo sempre molto la sua scrittura, la sua capacità di farti girare le pagine, ma è inevitabile: credo sia un po’ stanco di dover produrre un libro all’anno. Il resto dei pensieri me li tengo per evitarvi spoiler. Qualcosa di più lo trovate (occultato) sul mio profilo Goodreads. Questa è la trama, un po’ un inganno bisogna dire: “Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo. Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora… Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia? Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.”

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