A che punto è la notte by Carlo FrutteroMy rating: 4 of 5 stars
Una fredda sera di febbraio don Pezza viene ucciso da una bomba mentre sta terminando la sua predica nella chiesa gremita. Il commissario Santamaria si trova per le mani il caso più scottante della sua carriera, un mosaico confuso nel quale gli affari di un parroco visionario si intrecciano con quelli della più grande industria italiana.
Secondo romanzo con protagonista il commissario Santamaria. Rispetto alla Donna della Domenica questo è molto più lento e molto più complesso. Confesso che all’inizio facevo fatica ad andare avanti, poi l’ho apprezzato molto.
Tanto per far capire: il morto arriva tipo a pagina 180 o giù di lì, se non ricordo male. Prima c’è tutta una costruzione fatta di tantissimi personaggi che gravitano attorno alla chiesa di Santa Liberata e a don Pezza. La preparazione al botto, è il caso di dirlo, durante una delle prediche del prete.
Fruttero e Lucentini sono sempre abilissimi a tratteggiare i personaggi dando loro tridimensionalità, anche a quelli meno importanti.
La trama gialla è in realtà un’occasione per Fruttero e Lucentini di raccontare “altro”. In questo caso si filosofeggia alla grande tra gnosi, il topos e così via, si parla sempre di Torino e della sua borghesia, in questo caso si arriva anche a toccare “l’intoccabile” ossia la Fiat (ricordo che il romanzo è degli anni Settanta). Linguaggio sempre molto godibile che per alcuni può risultare datato solo perché meno semplice di quello a cui siamo abituati.
La difficoltà di raccontare un romanzo così corposo e ricco l’ho vista anche nella trasposizione cinematografica, decisamente meno riuscita di quella della Donna della domenica.
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